Anna Kanakis (Messina, 1962). Attrice e Miss Italia 1977
Figlia di padre greco, e madre messinese, nasce a Messina nel 1962 ed è stata sposata per breve tempo con Claudio Simonetti. Nel 1977 venne eletta Miss Italia.Nel 1999 torna sui rotocalchi per aver vestito i panni di Giulia Cairo, la criminale protagonista della serie "Fine Secolo". Di lei si dice che abbia imparato a sparare con la pistola, frequentato un corso di aikido con i Nocs e studiato con un dirigente della criminologia.
Una Piccola Intervista alla Kanakis per conoscerla meglio fatta da Corsera:
«Sono nata a Messina:
mamma siciliana e padre greco di origine cretese, una stirpe
fiera, mai dominata, né dai Dori, né dai Turchi. Ho frequentato
le elementari a Messina. Il mio papà e la mia mamma si sono
separati quando io ero molto piccola. Risultato: padre assente
che ho visto pochissime volte. Ci siamo spostati a Catania.
Liceo classico Cutelli di Catania, istituto bollente, uno
sciopero dietro l’altro».
Eri carina anche da ragazzina?
«Non ero male. Miss Italia a 15 anni».
Subito nel rutilante mondo dello spettacolo.
«Era il periodo della commedia all’italiana, Gloria Guida,
Barbara Bouchet. Mi arrivarono moltissime proposte ma io tornai
a frequentare il mio quinto ginnasio».
Come ti hanno accolta al Cutelli?
«Ricordo un grosso slargo gremito di studenti in attesa. Quando
mi sono appalesata la folla si è aperta piano piano in due ali e
io sono passata in mezzo nel silenzio più assoluto».Imbarazzante.
«Non è stato un momento facile».
Il successo a 15 anni può far perdere la testa.
«Per fortuna non è successo, nonostante stessi su tutte le
copertine dei giornali italiani».
E gli amici?
«In molti ho avvertito l’invidia. Ho perso qualche amico e ne ho
acquistati di nuovi».
Hai cominciato a fare la modella.
«Fui buttata in quelle sfilate, Palazzo Pitti, piccolissima.
Accanto a valchirie pazzesche tipo Barbarella, Danka, Pat
Cleveland. Avevo venti anni meno di loro ma ero alta come loro.
Ero un ranocchietto alto».
Un ranocchietto che guadagnava tanto.
«Anche 250 mila lire a sfilata. E ne facevo una trentina
all’anno».
E la carriera cinematografica?
«Io pensavo che avrei fatto il magistrato. Ma a 19 anni mi
sposai con un musicista romano. E arrivai a Roma».
Il matrimonio non durò molto.
«Tre anni. Dopo la separazione incontrai un amico che non era
ancora noto, Giuseppe Tornatore. Mi disse: “Devi fare l’attrice,
hai le pagliuzze negli occhi, quella velocità nel cambiare
temperatura o espressioni che hanno gli attori capaci”. Mi
consigliò un agente e mi ritrovai sul set di Gigi Magni, con
Giannini e la Muti. La cosa mi piacque. Sentivo la macchina da
presa, non mi dava imbarazzo».
A Santi Urso che ti intervistava per il nostro giornale hai
detto: «Io calendari mai. Mai nuda sotto occhi lascivi e
indagatori».
«Non capisco il senso dei calendari».
Però foto nude ne hai fatte.
«Non ho mai fatto servizi di nudo per Playman o Playboy. Ho
fatto qualche foto più “sensuale” per giornali che mi
piacevano».
Molte attrici fanno calendari, Ferilli, Bellucci, Marini…
«Non mi risulta che Margherita Buy abbia fatto un calendario, né
Anna Galliena, né Francesca Neri, né Giovanna Mezzogiorno, né
Laura Morante. E ti sto parlando solo delle attrici che mi
piacciono. I calendari li fanno per soldi e io non sono una
persona avida».
Solo per soldi?
«Anche per una forma di esibizionismo. Ma io non sono
un’esibizionista».
Hai cominciato la tua carriera in ruoli drammatici. Poi hai
scoperto la commedia.
«Commedia ne ho fatta poca. Ho fatto la tossica, l’alcolista, la
suora, la criminologa, la poliziotta. Riflessi in un cielo scuro
era una storia di droga e di alcolismo. La commedia l’ho fatta
con Sordi, se commedia si può chiamare, perché era L’Avaro di
Moliére, un film leggero. Poi grosse coproduzioni internazionali
per la Rai, Michelangelo, Caterina La Grande. Ho lavorato anche
con grandi attori come Irene Papas. Poi le fiction. Quella che
mi ha reso più popolare è Vento di ponente. Ma ho amato molto le
quattro puntate di Bolognini in cui interpretavo la parte della
grande cantante lirica Maria Malibran».
Sei mai stata fidanzata con un politico?
«Un’attrice si deve fidanzare con un politico?».
Chiedo. Alcune attrici si fidanzano anche con uomini della
finanza. Come te.
«Io mi sono sposata con un uomo che si occupa di finanza. Ma ci
sono colleghe sposate con operatori di macchina, con fotografi.
Non bisogna generalizzare. Io non ho sposato mio marito perché
si occupa di finanza. Sono una donna che ha sempre lavorato».
Ti stai stufando di questa intervista?
«Mi sento sotto torchio».
A Cesare Lanza hai detto che hai fatto l’amore per la prima
volta a quindici anni…
«Sedici».
Alcune voci…
«Hai una bella pretesa, tu, di farti i fatti degli altri…».
Capita nelle interviste. Inoltre ti do la possibilità di
smentire. Lo faccio per te. Se uno legge i giornali pensa che tu
abbia avuto una storia con Alberto Sordi.
«Ma per favore!».
Vedi? Secondo i giornali hai avuto una storia con Chicco Testa…
«È vero».
Hai detto: sensibilità femminile.
«Dire che un uomo ha una femminile è un gran complimento.
Significa profondità, pensiero fine».
Perché è finita?
«Sono fatti miei».
È un piacere intervistarti. Dai sempre risposte esaurienti. È
vero che da piccola ti chiamavano Anna la Temporeggiatrice?
«Prima di abbandonarmi ad un nuovo amore avevo bisogno di
conoscere bene il soggetto. Lo mettevo alla prova senza che se
ne accorgesse. Ero diffidente e prevenuta».
Altro fidanzato. Chiambretti.
«Chiambretti è un mio carissimo amico, delizioso, brillante e
intelligente. Un mito».
Non fidanzato?
«Mi ha corteggiato».
Il tuo uomo deve portare i boxer. E orologio d’epoca. E tu lo
spalmi di panna. Chi non spalma di panna il suo uomo è un fesso.
«Madonna mia, l’intervista a Cesare Lanza».
È vero: l’intervista a Cesare Lanza.
«Ma tu devi fare un’intervista tua, non puoi copiare quella di
Lanza».
Come deve essere il tuo uomo?
«Il mio ideale di uomo è quello che ho sposato, Marco. Guarda
caso porta i boxer».
Lo spalmi di panna?
«Questi sono cavoli nostri».
Quali sono i tuoi difetti?
«Sono lunatica, ho molti scatti d’umore, sono metereopatica e
complicata».
Consiglieresti ad un uomo di mettersi con te?
«Lo sconsiglio sempre…».
Lo avverti che si sta mettendo nelle grane?
«Da qualche anno non più perché mi sono molto addolcita, ho
vinto durezze, asprezze e diffidenze da sicula».
Sei una che corteggia?
«No».
Lo fai capire? Un segnale...
«Be’, un occhio a taglio…».
Hai dimenticato un difetto. I piedi grossi.
«Una volta un amico mi ha detto che ho due zattere al posto dei
piedi. Ma non è così grave. In fondo ho il 38 e mezzo e sono
alta 1,77. Una mia amica più piccola di me ha il 40».
Soffri di insonnia?
«Soffrivo. Ma quando mi aggancio alla schiena di mio marito mi
addormento».
E lui è contento di averti agganciata...
«Felicissimo».
Tu sei una collezionista.
«Gufetti, orologi, penne, gioielli antichi…».
Non mi hai detto niente del rubino.
«Quale rubino?».
Il rubino grosso che hai trovato dentro un melograno spaccato a
metà a cena dallo sceicco Zaid bin Sultana n Nahayyan nel Dubai.
«Rubino rimandato al mittente».
Cioè, hai aperto il melograno, hai visto il rubino, hai detto:
«qualcuno si è dimenticato un rubino nel mio melograno?».
«Te l’ho detto che non sono avida».
Che differenza c’è fra una Miss Italia e una Velina?
«Miss Italia è solo un titolo legato alla bellezza. Ti mettono
una corona in testa, poi, se vuoi, impari a recitare o a
ballare. Ma se vuoi aprire una palestra apri una palestra. Se
vuoi sposarti il fidanzato ti sposi il fidanzato. Velina è un
discorso diverso. Io non ho mai amato il velinaggio. La Velina
dà un’immagine della donna mercificata. Una bella ragazza su una
scrivania che ancheggia, con due signori che stanno sotto a
guardare: capisco che è un mestiere ma non capisco che razza di
mestiere sia».
Il
mestiere che sognano tante ragazze.
«Basta vedere tutti questi grandi fratelli e grandi sorelle,
gente comune o fintamente comune. Il messaggio che passa è che
non serve avere un mestiere, non serve fare la gavetta. Anche se
non sai ballare, non sai cantare, non sai fare niente sei lì, ti
vedono, diventi famoso, fai le tue serate, guadagni soldi. Ecco
perché tante ragazze vogliono fare le Veline. Pensano che quella
scatola sia la concentrazione dell’esistere».
Il mestiere dell’apparire esiste.
«È la televisione peggiore, quella che illude la gente. Magari
una ragazza potrebbe diventare un bravo medico. Invece impara
che basta essere carina o simpatica e finire dentro un
carrozzone mediatico per diventare famosa. La televisione crea
mostri».
Anche tu vai in televisione.
«Quando ho qualcosa da dire, quando vengo invitata per parlare
di qualcosa che ho fatto realmente».
Quale televisione ti piace?
«Seguo talk show e telegiornali».
Tra Vespa e Mentana?
«Non c’è gara. Preferisco Vespa. Approfondisce di più. Matrix
non mi piace. Mi piace Giovanni Floris, invece. Piacevole,
divertente, veloce».
Che cosa è l’eleganza per te?
«Entrare ed uscire nelle situazioni con stile. Essenzialità,
semplicità. Non ostentazione».
Cossiga ti criticava per come vestivi.
«Lui ama molto la femminilità e la dolcezza. Io mi sentivo più
protetta se salivo le scale di Piazza del Gesù vestita un po’
maschile. Cossiga mi vedeva in pantaloni, in nero, con la mia
borsa, con i capelli corti che sembravo un ragazzo, tutta seria
e mi diceva: “Ma perché non si mette un tailleur?”».
Laura Laurenzi ti ha definita «regina dello spacco e del vedo e
non vedo».
«Sono molto meno “vedo e non vedo” di tante altre colleghe. Sono
una donna che veste Armani, lo adoro, è strepitoso».
Un politico che non ti piace?
«Uno che proprio non capisco è Calderoli. Ma perché vuoi che mi
crei nuovi nemici?».
Dimmi i vecchi allora.
«Guzzanti sarà un nemico sicuro quando uscirà l’intervista. Ma
forse sarà anche compiaciuto perché credo che adori essere
citato. Forse sarebbe meglio non citarlo. Oppure storpiare il
nome, come fa Emilio Fede».
Per esempio?
«Potremmo chiamarlao Guscardi».
Gioco della torre. Fallaci o Afef?
«Non rispondo. Non mi piace questo gioco».
Bobo o Stefania Craxi?
«C’è un’altra domanda?».
Bondi o Baget Bozzo?
«Non mi piacciono questi nomi».
Santanché o Mussolini?
«Non mi intrippa».
Storace o Alemanno ti intrippa?
«Un’altra domanda grazie».
Ti vedo cotta.
«Sono cotta».
Filmografia
" LaTerza verità,"
(2007) (mini) TV Series .... Claudia Lepore
"L'Inchiesta", (2006) .... Claudia Procula
... alias En busca de la tumba de Cristo (Spain)
... alias The Final Inquiry (USA: new title)
... alias The Inquiry (International: English title)
"O la va o la spacca" (2004) (mini) TV Series
"Vento di ponente" (2002) TV Series .... Paola Ghiglione
"Fine secolo" (1999) (mini) TV Series .... Giulia Cairo
" Gli Inaffidabili", (1997) .... Gena
"Maresciallo Rocca, Il" .... Elena Curti (1 episodio)
... alias Maresciallo Rocca 2, Il (Italy: second season title)
... alias Maresciallo Rocca 3, Il (Italy: third season title)
... alias Maresciallo Rocca 4, Il (Italy: fourth season title)
... alias Maresciallo Rocca 5, Il (Italy: fifth season title)
"L'ostaggio (????) TV Episode .... Elena Curti
" La Tenda nera", (1995)
... alias The Black Tent (International: English title: informal
literal title)
"Coma" (1994) .... Sophie
... alias Tragica conseguenza (Italy)
"La Famiglia Ricordi" (1993) (mini) TV Series .... Maria
Maribran
"Princesse Alexandra" (1992) (TV) .... Mlle Gillou
"Due vite, un destino" (1992) (TV)
... alias The Final Contract (International: English title)
Money (1991/I) .... Anna Lupino
"A Season of Giants" (1991) (TV) .... Sister Ilaria
... alias Michelangelo: The Last Giant
"Young Catherine" (1991) (TV) .... Countess Vorontsova
"Riflessi in un cielo scuro" (1991) .... Chim
... alias Reflections in a Dark Sky
"Sirenetta innamorata, Una" (1990) TV Series (voice) ....
Marina
... alias Avventura di Marina (Italy)
... alias Mohoum un Marina (South Korea)
... alias Saban's Adventures of the Little Mermaid (USA)
... alias The Adventures of Marina (Europe: English title:
literal title)
"L'Avaro", (1990) .... Elisa
... alias Avaro, El (Spain)
... alias The Miser
"Oceano" (1989) (mini) TV Series .... Muneca Chavez
... alias Ocean (USA)
" 'O re" (1989)
... alias The King of Naples
"2019 - Dopo la caduta di New York" (1983) .... Eurac
Officer Ania
... alias 2019 après la chute de New York (France)
... alias 2019: After the Fall of New York (USA)
... alias After the Fall of New York (USA)
... alias The Fall of New York (Philippines: English title)
"Acapulco, prima spiaggia... a sinistra" (1983)
"Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio" (1983)
"Segni particolari: bellissimo" (1983) (as Anna
Maria Kanakis) .... Rosalia
"Attila flagello di Dio" (1982) .... Sirena Ammaliatrice
... alias Attila
"I Nuovi barbari", (1982) .... Alma
... alias 2019, i nuovi barbari (Italy: alternative title)
... alias Metropolis 2000
... alias The New Barbarians
... alias Warriors of the Wasteland (USA)
"Zucchero, miele e peperoncino" (1980) (uncredited) ....
Giovane Nuda Sul Letto
... alias Sugar, Honey and Pepper (International: English title)
"Bello di mamma" (1980)