San Eleuterio

e Santa Anzia sua madre

santo e vescovo messinese del II sec, conosciuto anche con il nome  di

san liberale - per i messinesi "santu libiranti".

 

 

Nasce a Messina il 18 Aprile del 121, in Sicilia, proprio nella nostra bellissima città. Qui quindi ebbero i natali i santi Martiri Eleuterio, Vescovo Illirico, ed Anzia sua madre. Egli, essendo illustre per la santità della vita e per il dono dei miracoli, sotto il Principe Adriano, avendo superato il letto di ferro infuocato, la graticola e la caldaia bollente di olio, pece e resina, essendo stato gettato anche ai leoni, ma da quelli per nulla offeso, da ultimo fu trucidato insieme colla madre il giorno del 15 dicembre. Dunque Santo, martire, i suoi resti sono all’altare di S. Lorenzo della chiesa di S. Sabina. Qui fu traslato, unitamente ai resti di S. Genesio, dalla chiesa di S. Giovanni della Pigna, per volere di Sisto V. Eleuterio, molto probabilmente, è da identificarsi con il martire Liberale (forma latina di Eleuterio) sepolto nel cimitero "ad clivum Cucumeris". La chiesa di Sant'Eleuterio fuori le mura a Rieti, fu edificata nel V secolo sul sepolcro dei corpi dei Martiri Eleuterio ed Anzia sua madre, trafugati a Roma da una spedizione di fedeli guidati dal vescovo Primo. In epoca longobarda doveva essere senz'altro la più importante delle chiese reatine dal momento che nel 747 vi fu accolto con solenni onori il re Liutprando. Raggiunse tuttavia il suo massimo splendore subito dopo il 1000 allorché l'abate Pietro, oltre ad un accurato restauro della chiesa e dell'attiguo monastero, la elevò a guida spirituale e morale dai fedeli infondendo loro nuovi fermenti di intensa spiritualità. La chiesa di Sant'Eleuterio era situata nei pressi dell'attuale cimitero di Rieti, vicino ad un ruscello. Nel 1122 il conte Grimaldo Gentili cedette la chiesa, il suo monastero e le sue pertinenze alla Cattedrale di Santa Maria. Il 13 agosto 1198 il vescovo Adolfo Secenari insieme a papa Innocenzo III vi trasferì di nuovo dalla Cattedrale reatina i corpi dei Santi Eleuterio ed Anzia e la elevò a titolo di collegiata con 12 canonici ed un abate rettore. Da notare che in Sabina nell'alto medioevo i corpi dei Santi venivano spesso portati al sicuro nelle Abbazie o nelle Cattedrali, per salvarli dai ricercatori di corpi santi e soprattutto dalle devastazioni saracene. La chiesa di Sant'Eleuterio fu sede di importanti sedute giudiziarie, placiti e diete. Tra gli altri vi tennero solenni placiti papa Alessandro II e l'imperatore Enrico IV, rispettivamente nel 1072 e nel 1084.

 

 

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