La storia del messina calcio in un click.......
Oggi vi voglio raccontare la vera storia del calcio Messinese.
Sembrerà una favola di tanto tempo fa, ma aprite bene le orecchie,
perché ciò che vi racconterò adesso è solo la pura realtà!
Sapete era destino che l'A.C.R. dovesse essere l’unica squadra a rappresentare la città di Messina, difatti l’Fc scompare e dalle sue ceneri risorge l’Associazioni Calcio Rinascita, ma grazie alla società del Presidente Pietro Lo Monaco la prima squadra cittadina si riappropria della denominazione storica e dell’unica identità che sembrava per sempre perduta. Così il 19 dicembre 2013, il patron Pietro Lo Monaco alla presenza del notaio Nunzio Arrigo, del Direttore Generale Vincenzo Lo Monaco e dei responsabili dell’Area Comunicazione Alessandro Di Bella e Vittorio Fiumanò, posè la firma nell’atto che ridona gioia nei suoi sostenitori che hanno difatto rivisto sorgere il club che pensavano scomparso per sempre in quel lontano 1993. MESSINA CALCISTICA PUO’ BRINDARE A NUOVA VITA.
All' A.C.R e l'F.C.Messina....
La vecchia e gloriosa F.C.Messina fu il primo team
cittadino di calcio nella nostra amata città, mentre l'A.C.R. Messina,
la prima squadra che dopo la guerra fece appassionare i tantissimi
sportivi messinesi in epiche gare ed in fantastiche e immortali giornate
calcistiche al Giovanni Celeste e che ebbe la capacità di riunire tutte
le squadre cittadine in un unico club (da qui l’acronimo RIUNITE).
L’anno in cui qualcuno si alzò e decise che voleva trasformare il nome di Messina nello sport più amato dagli italiani fu nel 1900.
Il presidente che fondò il PRIMO Messina si chiamava
Becker Walter F., ma nel luglio del 1901 ci fu il passaggio di consegne
e le quote di maggioranza della società vennero acquisite dal nuovo
presidente, sempre del
Regno
Unito, il console inglese Barret Lascelles Arthur. Gli
Allenatori erano il messinese Marangolo e il britannico Padgett. I
giocatori un mix di anglossassoni e messinesi purosangue:
Gooding - Pappin -
Padgett (cap.) - Way - Caulfield - Oates I - Arena Ainis - Vaccaro -
Greco - Falorsi - Crisafulli Cervello -
Hulleatt - Marangolo - Rey -
Rowlett - Skinner. Questa squadra prese appunto il nome di “Messina
Football Club” e purtroppo, con l’avvento della I^ guerra mondiale,
dovette chiudere i battenti.
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Passarono gli anni bui e tetri della guerra e una società
chiamata “Messinese” diede impulso nuovamente alla palla rotonda. La
nostra città con questa società si iscrisse per la prima volta ad un
campionato nazionale nel 1921. L’anno successivo la Messinese si fuse
con un altro team il “ Messina Sport Club”. L’unione di queste due
società diede nuovamente vita al “Messina Football Club”. L’F.C. giocò
il campionato nazionale del 1922-23, ma per turbolenze interne
le due squadre purtroppo si separarono l’anno seguente
Nel 1928 in città rimase soltanto la Messinese, che si trasformò
nell' “A.C. Messina”, la squadra rivale della Mitica “Peloro”.
Questi furono anni di scintille e di accesi derby. L‘A.C.
viaggiava davvero a gonfie vele e nel 1932-33 era già in serie B ed in
tale serie ci restò per ben cinque anni. Dopodiché la prima squadra
cittadina attraverso le più umilianti vicissitudini e disavventure
andando a finire brutalmente in categorie che non le appartenevano
minimamente. Dopo la II^ guerra mondiale la Peloro, come già anticipato
prima scomparve ed invece l’A.C. Messina, diventò la famosissima A.C.R.
Messina, quest'ultima, riuscì a iscriversi al campionato di serie C.
E così la città di Messina, nel 1950, dopo tanti anni di
digiuno, anche se con una sigla diversa, ritornò finalmente in serie
"B". Qui vi rimase per
12 anni, e i nostri nonni, un anno dopo, poterono tifare per l’A.C.R. in serie A. Incredibile, ma vero, la
città di Messina era finalmente nella massima serie, ciò vuol dire che
eravamo nell’elite del calcio nazionale e potevamo batterci con squadre
di calibro europeo. Lo stadio Celeste era stracolmo ogni domenica ed in
un campo molto diverso da quello che conosciamo oggi, il Messina
dimostrava a chiunque di non essere assolutamente una piccola matricola
... Il Celeste era davvero una Plaza de Toro. Di questo se ne accorsero
squadre super blasonate come la Juventus di Omar Sivori, la Sampdoria di
Barison e la Roma di Cudicini e Angelillo, formazioni che nel catino di
Via Oreto lasciarono penne e becco. Il
Messina della serie A stravolse dunque ogni statistica, ultima nel
girone di andata, con l’acquisto di un certo Benitez, modificò tutte le
previsioni. Pensate che se consideriamo il solo girone di ritorno il
Messina era fra le prime cinque squadre italiane. Quelli furono anni
d’oro per tutta Messina che viveva un periodo di grande splendore non
solo calcistico, ma anche culturale a 360°.
Il Messina in quel Celeste gremito fino all’ultimo posto e
gradone schierava questa formazione: Rossi, Dotti, Stucchi (Cap.), Landri, Ghelfi, Derlin,
Brambilla, Fascetti, Morelli, Benitez, Morbello. Ed in panchina gente come: Canuti,
Pagani, Geotti. Il presidente di
quella mitica formazione fu Goffredo Muglia
e l’allenatore Umberto Mannocci. Perciò quel
Messina del '63-'64 che tutti davano come
una squadra materasso e matematicamente spacciato viveva l'anno
successivo un altro campionato di serie A, che purtroppo però la vide
retrocessa nella serie cadetta con un penultimo posto in classifica
sopra il Mantova. La massima categoria italiana svaniva per riportare
tutti alla dura realtà. Il campionato ebbe un unico acuto e boato,
all’ultima giornata, nella gara contro la Lazio, dove i giallorossi si
imposero per 4-0.
Ecco che dopo questa breve pausa quasi romanzesca, il
Messina finì con il retrocedere di anno in anno in categorie quasi
impronunciabili davanti al suo blasone, giocando con squadre che erano
addirittura quartieri della stessa città: questo fu il periodo più buio
del calcio Messinese. Stagioni giocate con squadre dilettantistiche,
anni che hanno provocato l’amaro in bocca più sgradevole per tutti gli
sportivi in riva alla capitale
dello Stretto. Ma come detto, siamo gente coriacea ed abituata a
risorgere. Infatti pian pianino il Messina cominciò a risalire la china
da quella situazione stagnante di un calcio quasi amatoriale e ritornò
finalmente in "C" con quella squadra che come tutti sappiamo fece
innamorare anche i Pinguini: il “Messina di Totò Schillaci. Napoli avrà
pure Maradona, ma Totò Goal era ...
Quei birbanti di Caccia, Romolo
Rossi, Catalano, Schillaci e Napoli, i bastardi per farla breve,
allenati da ... un certo Franco Scoglio erano una
squadra che giocava in serie C per puro caso perché il Messina non aveva
niente da invidiare alle più importanti formazioni di Serie A. Questo lo
si evinse dalla storica vittoria, di Coppa Italia ai danni della Roma
finalista di Coppa Campioni. I vice campioni d'Europa, vennero al
Celeste per fare bottino pieno ed invece uscirono sconfitti grazie ad un
goal di testa di Luciano Orati. Messina si esaltava, cominciavano ad
entusiasmarsi anche tantissime persone dalla provincia. Sembrava
ritornare il sogno e quella squadra dopo un campionato esaltante in C1
tornò, dopo quasi vent’anni di assenteismo, nella serie cadetta.
Contro il Benevento in una gara storica che sanciva la
promozione in Serie B seguirono l’A.C.R. in trasferta ben 6000 tifosi.
Il Messina poteva giocare contro squadre come Bologna, Udinese, Genoa, e
battere la solita Lazio, per giunta all’Olimpico con il gol che passò
alla storia di Renzo Gobbo.
Dopo fu il caos! Il Messina che giocò 6 anni di calcio
spumeggiante,e che sfiorò ripetutamente la serie A, in un campionato
inspiegabile si ritrovò, senza nemmeno capire il perché, retrocessa in
serie C1? Un anno di C e… cosa stava succedendo? I tifosi si sentivano
quasi in balia di una forza troppo grande da abbattere e controvertire,
la cancellazione dai campionati professionistici a causa della
negligenza della famiglia Massimino. Nessuno ci credeva , ma la realtà
era questa non ci si poteva opporre in nessun modo. Ecco che arrivarono
dai meandri più nascosti della terra i campionati infernali del CND.
L’A.C.R. finì in eccellenza ed una nuova squadra chiamata A.S. Messina
non fece altro che prenderci in giro promettendo la serie A e giocando
per 5 anni nel Cnd. Intanto con il passare degli anni l’A.C.R. venne per
sempre cancellata. Nacque in eccellenza una nuova creatura l’U.S. Peloro
che costruita per vincere, grazie ad imprenditori Messinesi, riuscì a
fare il salto di categoria e approdare nel Cnd. La Peloro nel campionato
dilettanti si ritrovò a battersi contro un A.S. quasi dimezzata che
giocava con i ragazzini della primavera e con il minimo storico di punti
all’attivo. Quel derby di serie D, finì 4-1 per la Peloro che però
quell’anno non riuscì dopo un importante cavalcata ad essere promossa.
A.S. - Peloro un derby davvero strano con tifosi che non sapevano per
chi esultare e in chi credere. L’anno successivo l’A.S. scese in
eccellenza facendo altrettante brutte figure ed infatti finirà anch’essa
con lo scomparire, mentre la Peloro del Ragioniere Aliotta venne
promossa in C2.
All' F.C.....
dell'era Aliotta e poi di quella dei Franza
Intanto l’anno dopo e precisamente il “ 18 Luglio 1997”,
il Presidente Aliotta cambiava il nome della “Peloro” in “F.C. Messina
Peloro” ed i tifosi capirono che tifare questa squadra era la cosa più
giusta e più vera, perché gli obiettivi erano importanti e la società
seria, competente e con grande voglia di fare. Ma per ottenere la serie
A, non bastavano solo la Società e tifosi, ci voleva soprattutto della
gente che credeva ciecamente in quel miracolo. Il portierone della prima
Serie A (anni '60), il buon Mario Rossi, che di massima serie se ne
intendeva nel 2000 in un intervista disse:<<Secondo me, se si
ricrea l’entusiasmo di allora, difficilmente si fallirà questo
importante obiettivo. Il pubblico deve stringersi attorno a questa
squadra, e il Celeste deve diventare, come lo era ai miei tempi, tabù
per gli avversari di turno >>. Mai
parole furono così profetiche...e fu proprio così, tutti si strinsero
alla corte del Celeste ed il Messina centro nuovamente nel 2003-2004
dopo 39 anni la tanto sperata e agognata serie A.
Acr ...
Dopo 2 campionati vinti, nell’era Lo Monaco, il primo in serie D e il secondo in serie C2 (Lega Pro - II^divisione) è storia recente, anzi è stretta attualita. Il glorioso A.C.R.Messina 1947 disputa il campionato di Serie C1 - Lega Pro - e si spera che sin da subito si possa ripercorrere le grandi gesta del passato per ritornare in serie A, unica e vera categoria che compete a questa ETERNA CITTA’ E A QUESTA IMMENSA PIAZZA CHE NEL PALLONE NON E’ SECONDA A NESSUNO. Speriamo di potere scrivere pagine colorate di vittorie e nuovi successi ... LA STORIA CONTINUA ...
Massimo Mastronardo 14 gennaio 2015
FC Messina ... ACR Messina ...
Dopo anni di apatia calcistica e stadi vuoti l'anno della svolta sembra essere questo 2019/2020.
Si torna a parlare di calcio a Messina non fosse altro per un dualismo ed una rivalità che si è creata tra club organizzati e tifosi.
La piazza è scossa dall'arrivo di un giovane imprenditore, Rocco Arena che avebbe voluto acquistare l'ACR dalla famiglia Sciotto, per non dividere la tifoseria messinese, e riportare in alto questa gloriosa squadra.
Rocco Arena sogna in grande e vuole fare sognare questa città riportando il club nelle serie che le competono, deve però fronteggiarsi con le resistenze economiche della proprietà dell'ACR e l'acquisto sfuma.
Arena che comunque vuole fare calcio a Messina, perchè conosce la passionalità della tifoseria cittadina, pensa di fare un'offerta all'altra squadra di Messina che milita nella medesima cadetteria: il "Città di Messina".
Il passato ritorna.... Come fece il mitico Presidente Aliotta, che partì dalla "Peloro", avendo tutti i club contro e a suo favore solo i messinesi di buona volontà e la sua caparbietà, compra il Città di Messina e fa rinascere, come araba fenice, il mitico FC Messina avendone acquistato il titolo dalla famiglia Franza.
FC Messina nel cuore di tutti i Messinesi per la gloriosa galloppata dalle serie cadette alla A sotto la guida dei presidente Aliotta e Franza e che si è coperto di gloria con il 7 posto in serie A nell'anno 2004/2005
Il campionato 2019/2020 comincia dunque con il Messina diviso in due squadre lo FC Messina e lo ACR Messina.
Il primo club alla guida dell'imprenditore Arena, il secondo club ancora sotto la guida della famiglia Sciotto che vorrebbe riabilitarsi dopo stagioni fallimentari avendo comprato la società nel 2017.
L'ACR (acronimo di AC Rilancio Messina) accorpa il Camaro e diventa ACR Messina (acronino di Associazione Calcio Riunite) nel presente campionato 2019/2020
Massimo Mastronardo